
Per la corsa su terreno pianeggiante, uno strumento affidabile è la formula di Arcelli:
kcal ≈ 0,9 × peso (kg) × chilometri corsi.
Questa formula tende ad essere più realistica e precisa rispetto all’uso dei MET, in modo specifico per la corsa.
Se corri in salita o su pendenze variabili, il consumo reale sale: le equazioni ACSM permettono di includere la pendenza del percorso, motivo per cui su percorsi collinari noterai consumi più alti a parità di distanza.
Nella pratica, usa la formula base per il terreno pianeggiante. Se durante il percorso ci saranno molti dislivelli e non sarà lineare, puoi considerare il consumo stimato dalla formula come in difetto.
Ecco il nostro calcolatore per identificare i consumi indotti dalla corsa:
Perché, a differenza del cardio a ritmo variabile, la corsa in piano ha un costo energetico abbastanza costante per chilometro: ogni passo richiede energia proporzionata al peso e alla distanza, non al tempo trascorso. Inoltre, il tempo non è un parametro standardizzabile quanto i km percorsi.
A parità di distanza, il consumo cambia poco: la differenza principale non viene dalla velocità, ma dal costo meccanico della corsa. Correre più veloce può aumentare leggermente le kcal, ma è la distanza a fare davvero la differenza. La differenza nei consumi invece è tangibile tra corsa e camminata.
Sì, ma considera che la maggior parte dei dispositivi tende a sovrastimare. La formula di Arcelli resta più stabile e coerente nel tempo. Smartwatch e app restano utili soprattutto per misurare la distanza effettiva, fondamentale per ottenere una stima realistica.