
Il metabolismo basale (MB) è l’energia minima necessaria al corpo, a riposo e a digiuno, per mantenere le funzioni vitali: respirazione, circolazione, attività cerebrale, termoregolazione. Il suo valore viene espresso in chilocalorie.
Le equazioni più utilizzate in ambito clinico sono:
- Harris–Benedict “rivisitata” (Roza & Shizgal, 1984): aggiornamento della classica HB del 1919; resta una scelta solida negli adulti non obesi in condizioni standard.
- Mifflin–St Jeor (1990): derivata su campione che includeva soggetti obesi e non obesi; in più confronti indipendenti risulta in media la più accurata, specie in pazienti affetti da sovrappeso e obesità.
Sintesi operativa: Mifflin è spesso la prima scelta in presenza di obesità, mentre negli altri adulti è sensato usare Harris–Benedict rivisitata; in tutti i casi, se disponibile, la calorimetria indiretta rimane il gold standard.
Ecco il nostro calcolatore per identificare il metabolismo basale, sfruttando Harris & Benedict oppure Mifflin.
Perché dipende da fattori individuali come età, sesso, peso, altezza, composizione corporea, stato ormonale e condizioni cliniche. Anche due persone con stesso peso e altezza possono avere MB molto diversi se differisce la quantità di massa magra.
Sono utili e pratiche, ma forniscono comunque una stima. La calorimetria indiretta resta il gold standard, ma nella routine clinica Mifflin–St Jeor e Harris–Benedict rivisitata offrono un’accuratezza sufficiente per orientare la pianificazione dietetica.
Sì: il MB è la base del TDEE. Una volta calcolato, basta applicare il fattore di attività e, se necessario, la termogenesi indotta dalla dieta. È così che si definisce un obiettivo calorico adeguato, che poi va aggiustato nel tempo in base ai risultati reali.