
Il BMI (Body Mass Index) è un semplice indice che mette in rapporto peso e altezza per dare un’idea generale del grado di adiposità. È usato nelle linee guida come strumento di screening e di inquadramento clinico.
Il suo punto di forza è la velocità con la quale è possibile ricavare un dato relativo allo stato nutrizionale del paziente (da sottopeso o obesità). Inoltre, è uno strumento utile anche ai pazienti stessi, in quanto possono immediatamente capire se ad un determinato peso corrispondono ad una certa fascia più o meno a rischio.
Ma attenzione, è un dato molto limitato e non sostituisce in alcun modo una valutazione completa, svolta da professionisti (medici e/o professionisti della nutrizione).
Linee guida autorevoli come AHA/ACC/TOS e NICE lo indicano proprio in questo modo: pratico, economico e utile se interpretato con criterio.
La formula è molto semplice e lineare:
BMI = peso (kg) / [altezza (m)]²
Il risultato è un valore che equivale ad una determinata classe (sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità) che si associa a un rischio cardiometabolico crescente.
Grandi analisi prospettiche confermano il legame tra BMI più alto e mortalità per tutte le cause, pur con differenze tra popolazioni. Per alcune etnie, in particolare molte popolazioni asiatiche, il rischio cardiometabolico aumenta già a BMI più bassi, motivo per cui esistono cut-off alternativi in contesti specifici.
Esistono dei noti limiti: il BMI non interpreta la composizione corporea (massa grassa e massa magra), né la distribuzione del grasso; per questo spesso si affianca a misure aggiuntive come le circonferenze corporee (soprattutto quella della vita).

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Il BMI si calcola in pochi secondi e offre un orientamento affidabile per capire dove siamo oggi e che direzione prendere. Usalo come bussola, non come una sentenza: abbinalo a circonferenza vita, anamnesi e, se serve, a valutazioni più approfondite. È così che uno strumento semplice diventa davvero utile nella pratica, anche solo per prendere decisioni più importanti di lì a poco.
La formula è BMI = peso (kg) / [altezza (m)]². Esempio: una persona di 70 kg e 1,75 m avrà un BMI di circa 22,9, cioè nella fascia di normopeso.
Sottopeso: < 18,5 Normopeso: 18,5–24,9 Sovrappeso: 25–29,9 Obesità: ≥ 30 Questi cut-off possono variare per alcune popolazioni, in particolare quelle asiatiche, dove il rischio cardiometabolico inizia già a valori inferiori.
Perché non misura la composizione corporea: un atleta molto muscoloso può avere un BMI da “sovrappeso” pur avendo pochissimo grasso. Ecco perché va sempre interpretato nel contesto clinico e abbinato ad altre misure (come la circonferenza vita o l’adipometria).