
Vuoi iniziare un percorso nutrizionale, ma non sai bene a quale figura rivolgerti e vorresti capire le differenze tra i vari professionisti.
Nutrizionista? Dietologo? Dietista?
Cosa cambia tra queste figure sanitarie? Ecco la risposta a questa domanda.
In Italia con dietologo si intende un medico chirurgo con specializzazione in Scienza dell’Alimentazione: è un medico a tutti gli effetti, formato per diagnosi e terapia in ambito nutrizionale.
Il nutrizionista invece, nel linguaggio giuridico, è il biologo nutrizionista: un/una biologo/a iscritto all’Albo (sez. A), in genere con laurea magistrale nell’area biologica o in Scienze della Nutrizione Umana, che opera in autonomia sul piano nutrizionale.
Entrambe le figure lavorano sull’alimentazione, ma nascono da percorsi diversi e con poteri diversi: al medico spettano diagnosi, prescrizione di farmaci e atti medici; il biologo gestisce valutazioni e piani nutrizionali, senza svolgere atti medici.
Il dietologo può visitare, fare diagnosi, richiedere esami e prescrivere terapie e farmaci, oltre a formulare diete in contesti sani o patologici: questo discende dal suo status di medico e dal quadro deontologico sull’atto prescrittivo.
Il biologo nutrizionista può valutare i fabbisogni, elaborare e firmare piani alimentari e seguire l’educazione nutrizionale. Per i soggetti con patologia diagnosticata, l’elaborazione della dieta è possibile previo accertamento medico della condizione; per i soggetti sani può operare in autonomia.
Su questi confini sono intervenuti i pareri del Consiglio Superiore di Sanità (2011) e atti ministeriali collegati, che hanno chiarito l’autonomia del biologo nell’ambito del benessere e, in presenza di diagnosi, anche nel paziente con patologia.
Resta fermo che diagnosi e prescrizione di farmaci sono atti medici. Il biologo non può in alcun modo effettuare diagnosi di alcun tipo, né tantomeno prescrivere o consigliare farmaci.

Ricapitolando, vediamo i percorsi contraddistinti:
Dietologo: medico (6 anni di università) + specializzazione in Scienze dell’alimentazione. Può effettuare diagnosi patologiche, prescrivere farmaci e terapie. Il suo ruolo risiede in un supporto al benessere, di educazione alimentare e di prevenzione. La figura si presta maggiormente a gestire casi patologici.
Biologo nutrizionista: biologo (3+2 anni di università) con laurea magistrale in scienze della nutrizione (preferibilmente). Non può effettuare diagnosi, né prescrivere o consigliare farmaci. Il suo ruolo risiede in un supporto al benessere, di educazione alimentare e di prevenzione.
Due professionisti, due ruoli complementari: il dietologo è il riferimento quando servono diagnosi, esami e terapie; il biologo nutrizionista è il riferimento per valutazioni, educazione e piani alimentari personalizzati, anche con patologie già diagnosticate dal medico.
Scegli in base al bisogno: se ci sono segnali clinici o terapie in corso, passa dal medico; per prevenzione e benessere puoi iniziare dal nutrizionista. Lavorare in squadra nei casi più complessi è spesso la scelta più efficace.
Sì, se la patologia è già stata diagnosticata da un medico. Il nutrizionista può elaborare un piano alimentare adeguato al tuo quadro clinico, ma non può formulare diagnosi né modificare terapie farmacologiche.
Non esiste un “meglio”: hanno ruoli diversi. Il dietologo gestisce gli aspetti clinici e medici; il nutrizionista segue la parte nutrizionale ed educativa. Sono figure complementari, non concorrenti.
Se hai sintomi, sospetti una patologia o devi gestire farmaci, inizia dal dietologo. Per migliorare alimentazione, peso, stile di vita o ricevere un piano nutrizionale personalizzato, puoi rivolgerti al nutrizionista.