Nutrizione

Curcuma e curcumina: benefici reali, dosi efficaci e rischi da conoscere

1. Curcuma e curcumina: cosa funziona davvero secondo la scienza

La curcuma (Curcuma longa), da sempre usata nella medicina ayurvedica e nella cucina asiatica, è oggi uno degli integratori più popolari al mondo. Il suo principio attivo più noto, la curcumina, è stato studiato per decine di condizioni: dalle articolazioni al metabolismo, dalla depressione al cancro.

Ma tra hype commerciale e dati reali, dove si trova la verità scientifica? Vediamolo insieme, distinguendo tra ciò che funziona, ciò che è promettente, e ciò che non ha fondamento clinico.

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2. Cosa sono davvero la curcuma e la curcumina?

La radice di curcuma contiene una piccola percentuale di curcuminoidi attivi (circa 2–8 %), tra cui la curcumina è la molecola più studiata. Il problema è che, assunta da sola, ha una biodisponibilità molto bassa: viene rapidamente metabolizzata e assorbita poco. Ecco perché le formulazioni più efficaci la combinano con piperina (estratta dal pepe nero) o fosfolipidi, in grado di aumentarne l’assorbimento fino a 30 volte.

3. Dove l’evidenza è già solida

1) Artrosi: dolore e funzione migliorano davvero

La curcumina ha mostrato un’efficacia clinicamente significativa nell’alleviare il dolore da osteoartrosi, soprattutto al ginocchio. Una meta-analisi su oltre 1 300 pazienti ha rilevato una riduzione del dolore comparabile ai FANS a basso dosaggio, ma con meno effetti collaterali gastrointestinali. Migliora anche la funzionalità articolare secondo l’indice WOMAC.

La EULAR 2023, società europea di reumatologia, non la inserisce tra i trattamenti principali, ma la menziona come opzione complementare quando i FANS non sono tollerati.

2) Dislipidemia e sindrome metabolica: miglioramenti modesti ma reali

Una umbrella review del 2024 ha evidenziato che la curcumina può ridurre LDL e trigliceridi e aumentare leggermente l’HDL in pazienti con sindrome metabolica o diabete tipo 2. Gli effetti sono più marcati con formulazioni ad alta biodisponibilità e dopo almeno 8 settimane di utilizzo continuativo. Gli effetti sono invece irrilevanti per i pazienti che non presentavano patologie.

4. Dove i dati sono promettenti, ma non ancora certi

In altri ambiti, la curcumina mostra segnali interessanti, ma è ancora tutto molto incerto, in quanto questi studi sono troppo piccoli ed eterogenei

a) Controllo glicemico nel diabete tipo 2: alcuni studi segnalano una riduzione dell’HbA1c di circa 0,4 % in 3–6 mesi, ma i trial sono piccoli e molto eterogenei.

b) Depressione lieve: meta-analisi su 13 RCT suggeriscono una lieve riduzione dei sintomi (2–3 punti sulla scala HAMD), ma l’effetto placebo è marcato e i follow-up sono brevi.

c) Malattie intestinali: nella colite ulcerosa in remissione, alcune ricerche indicano che la curcumina può aiutare a mantenere la risposta clinica quando combinata alla mesalazina. Tuttavia, sono necessari dosaggi alti (2–3 g al giorno) e l’aderenza è scarsa.

Per cancro, Alzheimer, infezioni virali come COVID-19 o perdita di peso, non esistono attualmente raccomandazioni cliniche: i dati provengono solo da studi in vitro, su animali o trial pilota.

5. I rischi di cui si parla poco

Sebbene spesso descritta come “naturale e sicura”, l’uso di integratori ad alto dosaggio non è privo di rischi.

1) Epatotossicità: sono stati segnalati oltre 40 casi di epatite acuta, in genere con formulazioni ad alta biodisponibilità. Le autorità sanitarie (EMA, LiverTox) parlano di una reazione rara ma potenzialmente grave, soprattutto in soggetti predisposti.

2) Interazioni farmacologiche: la curcumina può aumentare l’effetto del warfarin (anticoagulante), inibire alcuni enzimi epatici (CYP1A2 e CYP2D6) e potenziare l’effetto ipoglicemizzante dei farmaci per il diabete.

3) Health claims non approvati: l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha approvato alcuna indicazione sulla curcumina per articolazioni, infiammazione o metabolismo. Diverse richieste sono ancora “in sospeso” per mancanza di prove solide.

L’uso come spezia in cucina, invece, è considerato sicuro anche a dosi elevate.

6. Le dosi che funzionano (davvero)

Ecco qualche riferimento utile per chi vuole provare la curcumina:

1) Dolore da artrosi: 500–1 000 mg al giorno di curcumina (standardizzata) con piperina, per 8–12 settimane.

2) Sindrome metabolica: 200–400 mg al giorno di curcumina “equivalente”, in forma di fitosoma o fosfolipide, per almeno 8 settimane.

3) Uso alimentare generale: 2–3 g di curcuma in polvere al giorno, accompagnata da pepe nero e una fonte di grassi (olio), per migliorarne l’assorbimento.

Se si utilizzano >500 mg al giorno di integratori, è consigliabile parlarne prima con il proprio medico, soprattutto se si assumono farmaci potenzialmente epatotossici o anticoagulanti.

7. Conclusioni

La curcuma non è una panacea, ma può essere un alleato utile in contesti specifici, come l’artrosi o la sindrome metabolica, se usata con criterio e a dosi adeguate.

Non serve a dimagrire, non cura il cancro e non protegge “genericamente” da tutte le infiammazioni. Gli integratori ad alto titolo vanno scelti con attenzione, verificando formulazione, titolazione e sicurezza d’uso. E non vanno mai intesi come sostituti della terapia medica.

Se invece vuoi usare la curcuma in cucina, sei libero di farlo: dona sapore, colore e qualche beneficio antiossidante — senza rischi e senza illusioni.

Valerio Gamucci, nutrizionista

Autore - Valerio Gamucci

Biologo nutrizionista Theia, esperto in integrazione e nutrizione sportiva.

FAQ

1. La curcuma fa bene davvero alle articolazioni?

Sì, diversi studi mostrano che la curcumina può ridurre il dolore da artrosi, soprattutto al ginocchio. Gli effetti sono simili a quelli dei FANS a basso dosaggio, ma con meno problemi gastrointestinali, se assunta in forma potenziata.

2. È sicuro assumere integratori di curcuma tutti i giorni?

In genere sì, ma solo alle dosi consigliate. Tuttavia, in alcuni soggetti predisposti possono verificarsi reazioni epatiche. Se prendi farmaci o vuoi usarla a lungo termine, è consigliabile parlarne prima con il tuo medico.

3. Posso usare la curcuma in cucina al posto degli integratori?

Se vuoi usare la curcuma in cucina, sei libero di farlo: dona sapore, colore e qualche beneficio antiossidante ma le dosi comunemente utilizzate in cucina non sono sufficienti per degli effetti concreti.

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