Non lo dice una sola voce, ma un coro internazionale: la ISSN (International Society of Sports Nutrition), nella sua ultima posizione ufficiale aggiornata al 2024, conferma che la creatina è sicura e ben tollerata, anche a lungo termine.
E le linee guida nefrologiche? La KDIGO 2024, riferimento mondiale per la gestione della malattia renale cronica, non cita la creatina tra i composti a rischio e sottolinea che la sola creatininemia non è un indice affidabile della funzione renale.
Nessuna red flag. Nessuna controindicazione predefinita. Solo un po’ di confusione.
In caso di dubbi, guardiamo i numeri.
Una meta-analisi del 2019 su 15 studi randomizzati e oltre 500 partecipanti ha mostrato che l’integrazione di creatina non modifica il filtrato glomerulare (GFR), la proteinuria o l’urea, nemmeno dopo 2 anni di uso continuativo a dosi anche superiori a 20 g/die.
Uno studio genetico del 2024 su oltre 460.000 individui ha escluso qualsiasi correlazione tra alti livelli di creatina nel sangue e rischio di danno renale.
E se non bastasse, una review del 2023 intitolata “Requiem for creatine-induced kidney failure” ha rivisto caso per caso tutte le segnalazioni di danno renale associato a creatina: quasi tutti i problemi derivavano da mega-dosi, prodotti adulterati o preesistenti problemi renali. Mai dalla creatina pura, usata correttamente.
Chi assume creatina può notare un piccolo aumento della creatinina nel sangue. È normale? Sì, ed è assolutamente innocuo.
La creatina, una volta ingerita o sintetizzata nel corpo, si degrada spontaneamente in creatinina, che poi viene eliminata dai reni. Più creatina assumi, più creatinina circola. Ma questo non significa che i reni funzionino peggio: è solo un artefatto.
Per avere un quadro realistico, oggi si usano marker alternativi come la cistatina C o la clearance con traccianti radioattivi, che negli studi restano invariati.
Ovviamente, non è tutto per tutti.
Il buon senso è l’ingrediente segreto
Le evidenze più solide ci dicono che:
a) 3–5 g/die senza fase di carico sono sicuri anche fino a 7 anni (sì, anni) in adulti sani.
b) Effettuare la fase di carico con il classico schema “20 g/die per 5 giorni” seguito da 5 g/die di mantenimento non danneggia i reni, ma può alzare la creatinina temporaneamente (ad oggi si sconsiglia la fase di carica per evitare fastidi gastrointestinali).
c) Nei soggetti sani, non serve nemmeno un controllo medico di routine.
Se hai un rene sano e stai pensando di iniziare a usare la creatina, rilassati: la scienza è dalla tua parte.
Nessun rischio renale, nessun danno occulto, solo un integratore sicuro, ben studiato e molto utile se associato a dieta e allenamento.
Certo, non è una pozione magica e va usata con criterio, ma se temi per i tuoi reni… puoi smettere di googlare “creatina fa male?”.
Sì, a meno che non abbia una diagnosi propria di malattia renale. La predisposizione familiare non è una controindicazione.
Solo se il valore è persistente, associato a sintomi o ad altri marcatori alterati. Altrimenti può essere solo un falso positivo da integrazione.
Se sei sano e non assumi farmaci, non è necessario.
a) JISSN Position Stand: Common questions and misconceptions about creatine supplementation
https://jissn.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12970-021-00412-w
b) ISSN Press Release Update 2024
https://www.sportsnutritionsociety.org/PDFuploads/ISSN-PDF-Upload-394.pdf
c) KDIGO 2024 Guidelines
https://www.kidney-international.org/article/S0085-2538%2823%2900766-4/fulltext?
d) Meta-analisi 2019 su effetti renali della creatina
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31375416/
e) Mendelian randomization study 2024
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11232645/
f) RCT su creatina + dieta iperproteica
https://jissn.biomedcentral.com/articles/10.1186/1550-2783-10-26