Il crunch al macchinario è un esercizio guidato che mira a stimolare in modo diretto il retto dell’addome, attraverso un movimento di flessione toracica controllata. A differenza della variante a corpo libero, il crunch al macchinario permette di applicare una resistenza esterna (o comunemente un carico), rendendolo particolarmente adatto per allenamenti in cui si vuole aumentare lo stimolo meccanico in modo progressivo, strutturato e, soprattutto, facilmente modulabile.
Durante l’esecuzione, il bacino rimane fisso e il movimento parte dal torace, che si flette in avanti cercando di portare lo sterno verso il pube.
a. Regola la seduta e i bracci mobili del macchinario in base alla tua altezza, in modo che le impugnature o i rulli poggino saldamente sulla parte superiore del petto o sulle spalle.
b. Posiziona i piedi sui supporti (se presenti) e appoggia la schiena allo schienale mantenendo una postura neutra e stabile.
c. Attiva il core prima di iniziare, cercando una leggera retroversione del bacino senza spingere con le gambe o irrigidire il tratto cervicale.
d. Inizia la fase concentrica flettendo il torace in avanti, come se volessi “chiudere” lo sterno verso l’ombelico, accompagnando il movimento con una leggera espirazione.
e. Evita di usare la forza delle braccia o l’inerzia del busto: il gesto deve essere guidato dalla contrazione dell’addome.
f. Ritorna lentamente alla posizione iniziale, controllando la fase eccentrica, senza “lasciarti andare” né perdere il contatto con il carico.
L’ errore più frequente è impostare carichi eccessivi e cercare di “tirare giù” il peso con le braccia o con le spalle, perdendo così completamente il focus sul retto dell’addome. Anche impostare male la macchina, ad esempio con una seduta troppo bassa o troppo alta, può compromettere completamente la traiettoria di lavoro.
In generale, però, essendo un macchinario garantisce un’alta stabilità generale ed è difficile sfociare in errori legati alla tecnica esecutiva.
Il macchinario per i crunch (crunch machine) è utile soprattutto per chi cerca una maggiore semplicità nell'aumentare il carico, senza dover usare zavorre o elastici. La possibilità di modulare facilmente il carico rende l’esercizio molto comodo anche in ambienti affollati o per soggetti che preferiscono un setting guidato. Tuttavia, bisogna essere consapevoli dei limiti biomeccanici della macchina.
La traiettoria è infatti vincolata, e spesso non consente un reale allungamento dei flessori spinali: la seduta fa sì che si parta già in una posizione parzialmente flessa e non raggiunge mai una vera estensione massima. Questo si traduce in un ROM (range of motion) ridotto, che può limitare la qualità dello stimolo, soprattutto se confrontato con esercizi più “liberi” come il crunch da terra o il leg raise.
Un buon modo per migliorare l’efficacia è accentuare la fase eccentrica e lavorare con maggiore consapevolezza sulla respirazione: espirare profondamente nel momento di massima contrazione aiuta a migliorare l’attivazione muscolare e il controllo del movimento.
Il crunch al macchinario è particolarmente adatto a chi ha appena iniziato in palestra, o a chi ha difficoltà nel controllo motorio degli esercizi a corpo libero. È utile anche nei programmi in cui si cerca un carico progressivo e quantificabile, soprattutto in blocchi di allenamento dedicati al massimo accorciamento del retto addominale.
Tuttavia, proprio per la sua semplicità e rigidità meccanica, non dovrebbe essere l’unico esercizio nel programma: può essere un complementare efficace, magari lavorando più sul numero di ripetizioni e sulla fase di accorciamento muscolare. Tuttavia, da solo servirà a poco, conviene sempre abbinarlo a movimenti che permettano una maggiore escursione articolare o in particolare un maggior allungamento del retto dell’addome. In questo senso, varianti come Leg raise, Crunch inversi o il D’Annunzio crunch possono essere ottimi alleati per ottenere uno stimolo completo sull’intera muscolatura addominale.
Non necessariamente. Il macchinario consente di gestire meglio il carico e la stabilità, ma limita l’allungamento muscolare. Per un lavoro completo è ideale alternare le due varianti.
Sì, è una delle scelte migliori per chi inizia, perché aiuta a imparare la contrazione dell’addome senza dover gestire equilibrio o una postura complessa.
Concentrati su una discesa lenta e controllata, espira a fondo nella contrazione e non impostare carichi eccessivi. Meglio poche ripetizioni lente che molte “di slancio”.