
Le estensioni verticali per tricipiti, anche conosciute come overhead triceps extension, sono un esercizio pensato per stimolare il capo lungo del tricipite, un muscolo biarticolare, il quale attraversa sia il gomito che l’articolazione della spalla.
Questa caratteristica lo rende sensibile alla posizione dell’omero: più è flesso (cioè portato sopra la testa), maggiore sarà l’allungamento iniziale del muscolo.
Il gesto prevede l’estensione del gomito partendo da una posizione in cui le braccia sono sollevate sopra la testa. Si può eseguire con manubrio singolo, con bilanciere EZ, oppure al cavo basso, quest’ultimo preferibile per via della tensione continua lungo tutto il ROM.
L’esercizio può essere svolto seduti o in piedi, ma è importante che la schiena rimanga neutra, evitando iperestensioni lombari compensatorie.
a. Impugna un manubrio e portalo sopra la testa con entrambe le mani. Se usi il manubrio, afferra il disco superiore “a coppa” con i palmi rivolti verso l’alto. L’esercizio può essere anche svolto un braccio alla volta.


b. Posiziona i gomiti vicino alla testa, leggermente in avanti rispetto alla linea verticale del busto, senza farli allargare troppo lateralmente.
c. Mantieni il busto eretto, l’addome contratto e i glutei attivi per stabilizzare il core e proteggere la zona lombare.
d. Da questa posizione, fai scendere lentamente il carico dietro la testa, controllando l’allungamento del tricipite, finché non avverti un buon grado di tensione senza fastidi articolari.

e. Estendi le braccia con controllo, riportando il carico verso l’alto.

Una delle insidie principali dell’overhead extension è la perdita di controllo del gomito, che tende spesso ad allargarsi lateralmente o a spostarsi all’indietro. Questo modifica l’angolo di trazione e riduce la tensione sul capo lungo del tricipite, oltre a gravare molto sulle articolazioni.

Se noti che i gomiti si allargano molto, probabilmente stai utilizzando troppo peso.
Altro errore comune è l’iperestensione della schiena, soprattutto quando si usano manubri pesanti: la spinta dell’anca e la debolezza del core portano il busto a inarcarsi, con conseguente stress lombare.
Inoltre, aumenti di carico troppo rapidi o poco programmati possono causare fastidi o infiammazioni al gomito, specialmente nella fase eccentrica profonda. In questo esercizio più che mai, una gradualità corretta degli stimoli è essenziale per evitare infortuni.
Dal punto di vista biomeccanico, le estensioni sopra la testa sono tra le poche varianti davvero efficaci per il capo lungo del tricipite, proprio perché portano l’omero in massima flessione, cioè sopra la testa. Questa posizione consente al muscolo di partire da un forte allungamento, una condizione molto favorevole allo stimolo ipertrofico.
Per accentuare ulteriormente l’allungamento, si deve puntare a scendere molto durante la fase eccentrica, portando in basso il carico il più possibile.

Tuttavia, proprio per via dell’allungamento accentuato, anche piccoli aumenti di carico si fanno sentire in modo molto marcato. Questo rende l’esercizio poco adatto ad approcci “aggressivi” e molto più indicato per un lavoro controllato e progressivo.
La variante con il cavo basso è molto valida in quanto elimina le zone “morte” della tensione, mantiene una resistenza costante durante tutto il movimento e consente una migliore percezione del carico.

La variante con manubrio singolo sopra la testa, sebbene più tradizionale, risente della mancanza di tensione nei punti alti del ROM, mentre quella con il cavo è biomeccanicamente più vantaggiosa, anche grazie alla libertà di movimento nei polsi e nella traiettoria.
Per chi ha problemi articolari o fastidi al gomito, conviene mantenere un ROM leggermente ridotto e concentrarsi sulla fase centrale del movimento, dove la leva è più efficace ma lo stress articolare è gestibile.
In alternativa, potete optare per i più classici esercizi come il push down o la french press.
Come tutti gli esercizi di isolamento, anche le estensioni sopra la testa danno il meglio di sé se eseguite con precisione e sensibilità muscolare, piuttosto che con la ricerca del carico.
Il cavo è generalmente più efficace perché mantiene la tensione costante e riduce le zone morte del movimento. Il manubrio va bene, ma tende a perdere resistenza nella parte alta del gesto.
Sì, ma riduci il ROM e lavora in modo controllato nella parte centrale del movimento. Se il fastidio persiste, opta per esercizi alternativi come il push down o la french press.
Perché portano l’omero in flessione, posizione che allunga il capo lungo del tricipite, creando le condizioni ideali per lo stimolo ipertrofico. È una zona che altri esercizi di spinta (come panca o push down) non riescono a colpire pienamente.