Allenamento

Lento avanti in piedi con manubri: come eseguirlo perfettamente

1. Anatomia e movimento (spiegato facile)

Il lento avanti in piedi coinvolge principalmente il deltoide anteriore, con l’aiuto del deltoide laterale, dei tricipiti brachiali, coinvolti nell’estensione del gomito in risalita e dei muscoli trapezio e romboidi, coinvolti come stabilizzatori e responsabili di alcuni movimenti scapolari. È un esercizio “overhead” che richiede un’elevata stabilità centrale: il core, i glutei e la parte bassa della schiena lavorano attivamente per evitare compensi.

Rispetto alla versione seduta, la variante in piedi attiva maggiormente i muscoli stabilizzatori e simula meglio movimenti funzionali alla vita di tutti i giorni, ad esempio come portare sopra la testa una scatola o un oggetto pesante.

GIF

2. Cose da fare (esecuzione corretta) - Step by step

a. Posizionati con piedi alla larghezza delle anche, ginocchia morbide e addome contratto.

Porta i manubri sulle spalle in modo sicuro. Per farlo, afferra i manubri e portali in una posizione comoda, vicino al bacino. Successivamente con un leggero slancio “avvicina” i manubri alle spalle, spostando il peso dei manubri sugli avambracci e sfruttando la verticalità di questi, che dovranno sostenere i manubri. Accertati che facendo ciò i gomiti siano esattamente sotto i polsi e che non sforzi particolarmente nessun muscolo in quanto i manubri sono semplicemente appoggiati sugli avambracci.

b. Solito setting scapolare con scapole addotte e depresse (senza estremizzare), bacino neutro.

Extraruota leggermente gli omeri per posizionarti correttamente al fine di iniziare l’esercizio, gomiti sempre sotto ai polsi. Inizia la serie portando in alto i manubri, fino ad arrivare con le braccia leggermente dietro la testa. La sensazione da ricercare è quella di provare a sollevare una scatola e portarla sopra la propria testa.

c. Dalla posizione iniziale con braccia già sollevate, scendi lentamente fino a che i manubri arrivano all’altezza delle clavicole o del petto alto.

Importante! Cosa cambia se scendo di più o di meno?

In questo esercizio consigliamo caldamente di scendere al massimo della propria capacità articolare e di non fermarsi a portare i manubri all’altezza delle orecchie per poi risalire.

Rispetto all’esecuzione su panca da seduti, in questo caso la componente di instabilità generale è molto maggiore, e fare un’esecuzione completa aiuta a gestire meglio il movimento dal punto di vista propriocettivo e qualitativo. 

Se inseriamo movimenti parziali nell’esecuzione da in piedi, potremmo perdere maggior equilibrio e dover ridurre ulteriormente l’intensità per via dell’alto livello di instabilità.

d. Continua fino al termine della serie.

3. Cose da non fare - errori comuni

Anche se il lento avanti con manubri in piedi sembra semplice, è facile incorrere in errori tecnici che riducono l’efficacia dell’esercizio e aumentano il rischio di infortunio. Vediamo i più frequenti  e come correggerli.

 Inarcare troppo la schiena (iperlordosi lombare)
Uno degli errori più classici è spingere i manubri in alto inarcando eccessivamente la zona lombare durante tutta l’esecuzione dell’esercizio. Questo sovraccarica inutilmente la colonna vertebrale e può causare fastidi o dolori. La soluzione? Adotta una postura neutra e stabile senza forzare una lordosi. 

Persone con una iperlordosi già fisiologicamente accentuata vanno educate a correggere leggermente la postura durante questo esercizio.

Tenere i gomiti troppo larghi (90° rispetto al busto)
Spingere con i gomiti completamente aperti a 90° rispetto al busto aumenta lo stress sulle spalle, soprattutto sulla cuffia dei rotatori, con un maggior rischio di conflitto sub-acromiale. Meglio orientare i gomiti a circa 35–45 gradi rispetto al tronco: una posizione più sicura, biomeccanicamente più vantaggiosa e che ti permette di spingere con continuità.

Gomiti troppo aperti
Gomiti corretti

Spingere in avanti anziché verso l’alto
Se durante la spinta i manubri prendono una traiettoria troppo anteriore, rischi di perdere l’equilibrio e di lavorare con una leva sfavorevole, affaticando inutilmente spalle e zona lombare. Immagina invece di spingere i manubri leggermente dietro la testa, su una linea verticale: migliorerai la stabilità e attiverai meglio i deltoidi anteriori.

Piegare i polsi sotto il carico
I polsi in eccessiva estensione sono un classico errore che può portare a dolori articolari o tendiniti, oltre a disperdere forza. Assicurati che i polsi restino dritti e ben allineati sopra ai gomiti: impugna con decisione i manubri e rispetta la verticalità dell’avambraccio per mantenere un controllo ottimale durante tutto il movimento.

4. Pro tips e biomeccanica

Il primo consiglio è quello di mantenere polsi e gomiti allineati e verticalizzati. In questo modo saremo in grado di garantire una maggior capacità di esprimere forza in sicurezza.

Come in tanti altri esercizi, la fase eccentrica in allungamento è fondamentale per l’ipertrofia. Opta per la variante a discesa completa e controlla al meglio il movimento per ottimizzare l’esecuzione tecnica e ottenere risultati maggiori!

L’uso dei manubri garantisce maggior libertà e controllo a discapito di minor stabilità. Il movimento risulterà pertanto più naturale e fisiologico ma è richiesta una maggior propriocezione, la tecnica resta quindi una componente da non trascurare.

5. Meglio la variante seduta o in piedi?

Entrambe le varianti sono efficaci e consentono un ottimo stimolo sui muscoli target, tuttavia esistono delle notevoli differenze da imputare soprattutto alla stabilità dell’esercizio.

La variante seduta è molto più stabile sotto più punti di vista e in ottica di ricerca di pura ipertrofia è sicuramente un’alternativa migliore rispetto a quella in piedi perché ci consente di esprimere maggior forza in una condizione di maggior sicurezza.

Non a caso è più facile aumentare i carichi nella variante seduta.

Questo non vuol dire che la variante in piedi è da escludere a priori, è sicuramente consigliabile a principianti che devono migliorare le loro capacità propriocettive e di stabilità, soprattutto del core, degli erettori spinali ma anche nelle gambe. In seguito si potrà passare a varianti più incentrate sull'ipertrofia o sulla forza pura.

Andrea Ferri, nutrizionista

Luca Franciosi

Biologo nutrizionista e Personal Trainer Theia

FAQ

Meglio eseguirlo in piedi o seduto?

La variante in piedi è molto meno stabile e serve a migliorare anche le capacità propriocettive e di stabilità della persona. La variante da seduti è più stabile e consente di esprimere maggior forza in sicurezza.

Meglio manubri o bilanciere?

I manubri danno più libertà articolare e minor stress sulle spalle. Il bilanciere consente di caricare di più ma richiede una maggior mobilità in extrarotazione di spalla.

Posso farlo con fastidio alla spalla?

Dipende, se modificando l'impugnatura noti che il sintomo doloroso è evitabile, allora puoi sfruttare questa maggior libertà dei manubri a tuo favore.

Indice dell'articolo

Leggi anche

Condizioni che trattiamo

Avvia la chat
1
💬 Hai bisogno di info?
Ciao 👋🏼
Come possiamo aiutarti?