Quando si parla di salute cardiovascolare, gli omega-3 sono un po' come quei personaggi delle serie TV che sembrano salvare il mondo in una stagione e poi diventano sospetti nella successiva. Ma cosa dice davvero la scienza, oggi, su questi famosi acidi grassi? Vale ancora la pena prenderli per il bene del cuore? Spoiler: sì, ma con criterio.
Gli omega-3 più studiati sono EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico), presenti nel pesce azzurro e in alcuni integratori. Già negli anni 70 si osservava che le popolazioni che consumavano molto pesce avevano meno infarti. Coincidenza? La ricerca si è messa all'opera per rispondere, e negli anni sono stati condotti moltissimi studi.
Negli anni, vari studi clinici hanno dato risultati contrastanti. Alcuni mostravano una riduzione degli eventi cardiovascolari, altri no. Ma poi è arrivato lui: il REDUCE-IT, uno studio del 2018 che ha usato dosi elevate (4 grammi al giorno) di EPA puro (in forma di icosapent etile). Risultato? Riduzione del rischio di infarto, ictus e morte cardiovascolare del 25%. Una bomba.
Non tutti gli omega-3 hanno questo effetto: EPA sembra essere più efficace del DHA, soprattutto ad alte dosi. Quindi attenzione agli integratori generici: non sono tutti uguali, e la quantità conta.
Secondo le linee guida più recenti, gli omega-3 possono essere utili:
a. Come prevenzione secondaria, cioè per chi ha già avuto un infarto o altri eventi cardiovascolari.
b. In pazienti con trigliceridi alti, già in terapia con statine.
c. In alcuni casi di diabete e sindrome metabolica, sempre sotto controllo medico.
Non sono invece raccomandati per tutti, in prevenzione primaria, come pillola magica universale.
Gli omega-3 non sono un lasciapassare per mangiare fritto tutti i giorni. Funzionano all'interno di uno stile di vita sano: dieta equilibrata (magari in stile mediterraneo), attività fisica, no al fumo. Insomma: non ci sono scorciatoie, ma ci sono alleati.
Dipende. Se sei sano e mangi pesce due-tre volte a settimana, potresti già essere a posto. Se hai avuto problemi cardiovascolari o hai trigliceridi alti, parlane con il medico: alcuni tipi di omega-3, a dosaggi specifici, potrebbero aiutarti sul serio.
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Mariani J. et al. (2024). Omega 3 e rischio cardiovascolare: facciamo chiarezza. Università di Pisa.
Bhatt DL et al. (2019). Cardiovascular Risk Reduction with Icosapent Ethyl for Hypertriglyceridemia. NEJM.
ESC Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice (2021).