Se sei un biologo nutrizionista con la partita IVA in regime forfettario, è normale chiederti:
“Quanto mi rimane davvero in tasca?”
La risposta non è così ovvia: tra tasse, contributi ENPAB e spese professionali, il tuo fatturato non coincide con ciò che puoi spendere.
In questo articolo ti spieghiamo:
a. Come funziona il regime forfettario per i nutrizionisti
b. Quante tasse e contributi devi pagare
c. Quanto ti rimane davvero a fine anno
d. E ti regaliamo un calcolatore automatico per fare i conti in pochi secondi
Il regime forfettario è il regime fiscale agevolato per chi inizia una professione autonoma. Per i nutrizionisti, è spesso la scelta più vantaggiosa nei primi anni di attività.
Ecco le caratteristiche principali:
a. Aliquota 5% nei primi 5 anni, poi 15%
b. Si paga sulle entrate imponibili, non sull’intero fatturato
c. Per i nutrizionisti, l’imponibile è il 78% del fatturato (coefficiente di redditività)
Esempio: se fatturi 30.000 €, pagherai le tasse su 23.400 € (cioè il 78%).
L’imposta sostitutiva è una tassa unica che, nel regime forfettario, va a sostituire tutte le imposte classiche che un lavoratore autonomo normalmente dovrebbe pagare, cioè:
a. IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche)
b. Addizionale regionale
c. Addizionale comunale
d. Imposta di bollo (in alcuni casi)
In pratica: paghi solo questa. Fine.
Niente scaglioni, niente calcoli complicati.
a. 5% nei primi 5 anni, se hai i requisiti di startup (nessuna attività simile negli ultimi 3 anni, e sei nuovo alla partita IVA)
b. 15% dal sesto anno in poi, o subito se non hai diritto alla riduzione.
Se sei un biologo nutrizionista con partita IVA, sei obbligato a iscriverti all’ENPAB. Ecco cosa comporta:
a. 15% sull’imponibile
b. Serve per la pensione futura
a. 4% sull’imponibile
b. Va indicato in fattura ma versato tu all’ENPAB
a. Fisso: 103 € all’anno
Nota: se fatturi poco, puoi chiedere una riduzione temporanea del soggettivo. Ma per sicurezza calcoliamo il 15% pieno.
Ipotizziamo che durante il 2025 hai ricevuto dai tuoi pazienti un totale di 26000 € (questo dato prende il nome di fatturato).
DISCLAIMER: Questo calcolatore ha uno scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo una consulenza fiscale o legale. I dati forniti sono basati su stime generiche e potrebbero non riflettere la tua situazione specifica o eventuali aggiornamenti normativi. Per una valutazione accurata e personalizzata, ti consigliamo di confrontarti con un commercialista di fiducia.
Anche se il regime forfettario può sembrare vantaggioso per chi ha un’attività a basso volume, è importante sapere che ENPAB richiede comunque il versamento di contributi minimi obbligatori, a prescindere dal reddito prodotto.
Nel 2025, il biologo libero professionista iscritto all’ENPAB deve versare:
a. Contributo soggettivo minimo: 1.286 €
b. Contributo integrativo minimo: 104 €
c. Contributo maternità: 129,29 €
Totale minimo da versare anche a reddito zero: 1.519,29 € all’anno
In altre parole, se fatturi poco o addirittura nulla, questi contributi vanno comunque versati. Tuttavia, sono previste delle riduzioni per alcune categorie:
a. Se sei under 30 e ti iscrivi per la prima volta, puoi richiedere la riduzione del 50% del contributo soggettivo minimo per i primi tre anni.
b. Se sei titolare di altra posizione previdenziale obbligatoria (es. sei anche dipendente o iscritto a un altro ente), puoi chiedere l’esonero dal contributo soggettivo minimo.
c. Se sei pensionato ENPAB, puoi richiedere la stessa agevolazione.
Attenzione: le riduzioni non sono automatiche e vanno richieste ogni anno entro le scadenze fissate da ENPAB.
In sintesi: il forfettario è semplice e vantaggioso dal punto di vista fiscale, ma non esonera dagli obblighi previdenziali, anche se il reddito è basso. Valuta con attenzione, soprattutto nei primi anni di attività, se il gioco vale la candela oppure se è meglio fare un’attenta pianificazione insieme a un commercialista.
Il regime forfettario è una buona scelta per iniziare, ma devi essere consapevole delle voci in uscita. Sapere quanto ti rimane davvero non è pignoleria: è sopravvivenza.
🎁 Condividi questo articolo con colleghi che stanno pensando di aprire partita IVA. Risparmiategli ore di ansia, Google e commercialisti confusi.
1. “Devo aprire partita IVA per lavorare come nutrizionista?”
Sì, se vuoi esercitare in modo autonomo e non hai un contratto da dipendente o collaborazione. È obbligatoria per fatturare.💼
2. “Sono iscritto all’Ordine: devo comunque iscrivermi all’ENPAB?”
Sì. L’iscrizione all’ENPAB è obbligatoria per tutti i biologi liberi professionisti.💸
3.“Posso scaricare spese nel regime forfettario?”
No, ma hai già un’imposizione agevolata: paghi le tasse solo sul 78% dei tuoi incassi, che equivale a una deduzione forfettaria.📉